Chiesa di San Marco

Dettagli del luogo

Chiesa un tempo annessa al collegio di Maria, oggi non più esistente

Data:

11 Maggio 2023

Descrizione

Nell’anno 1803 il conte Bernardo Filingeri, prossimo alla morte, stabilì per testamento che parte del suo grande patrimonio dovesse servire per costruire a Villafrati un collegio di Maria con annessa una chiesa. Alla morte del conte Bernardo, curò l’adempimento della costruzione del collegio e della chiesa il figlio Giuseppe Antonio stanziando la somma di 1.500 once. La costruzione doveva ambientarsi in un giardino della estensione di 2 tumoli di terreno, messo a disposizione nella zona chiamata “isola di mezzo”. Furono alzati i muri di cinta del giardinetto, costruita una loggetta e completate alcune fondazioni.
La costruzione fu sospesa quasi immediatamente, difatti fino all’anno 1837 non solo i lavori erano ancora fermi, ma addirittura la famiglia Filangeri non aveva dato alcuna rata delle 120 once l’anno prescritte dal testamento del conte Bernardo.
L’erede Giuseppe Antonio, forse oberato da altri impegni di spesa o forse a causa dei numerosi ed alti incarichi ricoperti nel regno, non poté dedicarsi ad assolvere i desideri del padre.
Vittoria Filingeri, unica erede di Giuseppe Antonio, vide morire, nel colera del 1836-37, il padre e il figlio e non volle adempiere agli obblighi testamentari del nonno Bernardo. Citata in giudizio dal sindaco di Villafrati e con i buoni uffici dell’arcivescovo di Palermo, Giovanni Battista Naselli, si arrivò ad un compromesso col quale la contessa Vittoria Lanza Filingeri, ridotta la spesa (da 1500 once come da testamento a 700 once) si impegnava a “costruire un collegio di Maria, con annessa una chiesa sulle basi già esistenti e con quelle comodità che ricercano gli stabilimenti di tale natura e di istituirvi un maestrato di educazione e di arti domestiche, onde migliorare la moralità elle famiglie e delle ragazze del paese”.
Nell’anno 1859, sempre con i buoni uffici dell’arcivescovo di Palermo, fu dato l’incarico all’architetto Fiorelli di redigere ed approntare le piante e i progetti per la costruzione della chiesa e dell’annesso collegio di Maria.
Nell’anno 1865 iniziarono i lavori di costruzione della chiesa e del collegio di Maria. La prima pietra della chiesa fu posta il 23 aprile 1865, dall’arciprete Mario Caltabellotta.
La costruzione subì diverse interruzioni per la mancanza di fondi necessari deprezzati dalla svalutazione.
Nel 1866 il comune di Villafrati, con una delibera del Consiglio, si arroga il diritto di proprietà della costruzione e i locali venivano occupati dal comune per la pubblica utilità. Tanto avallò, anche la prefettura di Palermo, con provvedimento del 10 luglio 1866, autorizzando il comune a “mettere a profitto” i locali, fino al compimento dell’opera.
Il 30 ottobre del 1867 la struttura muraria del collegio era quasi completata ma non quella della chiesa. La costruzione della chiesa riprese i lavori e venne completata con una copertura interna con volte a botte e quella esterna con capriate, travatura e canali di terracotta. Successivamente, il parroco arciprete Mario Caltabellotta, insediò nel collegio di Maria le suore del Sacro Cuore del “Verbo Incarnato”. Le suore cominciarono la loro attività educativa e il comune dovette lasciare liberi quasi tutti i locali, tranne quelli adibiti a scuola comunale. Le suore dimorarono nel collegio fino all’anno 1968 quando, intervenuto il terremoto, rimasero inagibili la maggior parte dei locali.
Dopo l’anno 1960 il genio civile di Palermo, dietro pressione delle suore, intervenne brutalmente nella chiesa del collegio, che presentava delle lesioni alla volta. Su progetto dell’ingegnere Aragona venne abbattuta la copertura esterna e la volta a botte della chiesa e, sul cornicione vecchio, venne sistemato un solaio in cemento armato che ha deformato l’aspetto originario della chiesa.
La chiesa è a navata unica ed è adornata da un crocifisso posto al centro dell’abside, da un’ara in marmo posta al centro del presbiterio e da due statue poste ai lati dello stesso, raffiguranti una “il Sacro Cuore di Gesù” e l’altra “la Madonna”.
Nella sacrestia è conservata una statua raffigurante “Santa Lucia”. Le opere citate sono di recente fattura.
I locali del collegio abbandonati dalle suore, vennero più tardi espropriati dal comune per costruirvi la nuova scuola media statale.
Nei due tumoli di giardino del collegio furono costruiti: l’ufficio di collocamento, l’ambulatoria comunale, l’ufficio postale e accanto ad esso il garage per gli automezzi comunali.
L’esterno della chiesa è molto semplice e non presenta particolari artistici di rilievo.

Modalità di accesso

L’ingresso si trova a livello della strada per cui è facilmente accessibile anche ai disabili e non prevede costi per l’accesso.

Contatti

Don Guglielmo Bivona

villafrati

Pagina aggiornata il 09/01/2024, 17:08